“Quello che c’è oltre può essere scoperto solo se la mente è silenziosa.
Potrebbe esserci qualcosa o assolutamente nulla. L’unica cosa importante
è che la mente sia silenziosa. E inoltre, se vi preoccupate di quello che c’è
al di là allora non state guardando che cos’è quello stato di vero silenzio.
Se per voi è solo una porta verso qualcosa che sta oltre, allora non siete
interessati a quella porta, mentre ciò che conta è la porta stessa, proprio
quel silenzio in sé. Perciò non potete chiedere che cosa ci sia al di là.
La sola cosa importante è che la mente sia silenziosa.
E allora che cosa avviene? Quello che ci interessa è tutto qui,
non quello che c’è al di là del silenzio.”
J. Krishnamurti
“Amici, non vi preoccupate di chi io sia; non lo saprete mai.
Non voglio che accettiate nulla di ciò che dico. Non voglio nulla da
nessuno di voi, non desidero la popolarità, non voglio la vostra
adulazione, non voglio che mi seguiate. Dato che sono innamorato
della vita, non voglio nulla. Queste cose non hanno molta importanza;
ha importanza il fatto che voi obbedite e che permettete al vostro
giudizio di essere pervertito dall’autorità. Il vostro giudizio, la vostra
mente, il vostro affetto, la vostra vita, sono pervertiti da cose che non
hanno valore, e proprio in questo risiede il dolore”.
J. Krishnamurti
(dal sito www.kinfonet.org)
Traduzione a cura del Comitato Italiano
per la Fondazione Krishnamurti
o.f.
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Krishnamurti nacque in India nel 1895 e morì negli Stati Uniti nel 1986.
Tenne discorsi per tutta la vita in molte parti del mondo, parlando sia
ad un pubblico numeroso che con singole persone, inclusi scrittori,
scienziati, educatori e filosofi. Quando gli fu chiesto di descrivere
il cuore del suo insegnamento, disse:
“La verità è una terra senza sentieri. L’uomo non può arrivarci tramite
alcuna organizzazione, credo o dogma, preti o riti, e nemmeno
attraverso la conoscenza filosofica o una tecnica psicologica. Egli la
deve trovare attraverso lo specchio della relazione, attraverso la
comprensione dei contenuti della propria mente, attraverso l’osserva-
zione e non con analisi intellettuali o dissertazioni introspettive…”.
Krishnamurti era interessato all’umanità intera, e dichiarò ripetutamente
di non avere alcuna nazionalità, di non avere alcun credo e di non
appartenere a gruppi o culture particolari.
Nell’ultima parte della sua vita si spostò specialmente fra le scuole
da lui fondate in India, in Inghilterra e negli Stati Uniti, scuole che
educano ad una totale comprensione dell’uomo e all’arte di vivere.
Egli sottolineava che solo questa profonda comprensione può creare
una nuova generazione che potrà vivere in pace.
(dal sito della Krishnamurti Foundation Trust www.kfoundation.org)
Traduzione a cura del Comitato Italiano
per la Fondazione Krishnamurti
o.f.
Chi era Krishnamurti?
Jiddu Krishnamurti nacque l’11 maggio 1895 da una devota famiglia
di Madanapalle, una cittadina dell’Andhra Pradesh, in India.
Da ragazzo venne adottato dalla dottoressa Annie Besant, presidente
della Società Teosofica che aveva la sua sede internazionale a Madras.
La Besant e altri proclamarono che Krishnamurti doveva essere il
Maestro del Mondo, di cui la Società Teosofica aveva predetto la
venuta. Un Maestro del Mondo, secondo varie scritture, si manifesta
di tanto in tanto in forma umana per salvare l’umanità.
Per preparare il mondo all’arrivo di questo Maestro, fu fondata
un’organizzazione a livello mondiale che, con il nome di Ordine
della Stella d’Oriente, si formò sotto l’egida della Società Teosofica
e il giovane Krishnamurti ne fu messo a capo.
Nel 1929, però, Krishnamurti rinunciò al ruolo che gli era stato
assegnato e sciolse l’Ordine della Stella che contava migliaia di seguaci,
restituendo tutto il denaro e le proprietà che erano state donate per
questo lavoro.
Da allora, per quasi sessant’anni, fino alla sua morte che avvenne il 17
febbraio 1986, egli viaggiò in tutto il mondo parlando alla gente della
necessità di un radicale cambiamento degli esseri umani.
Krishnamurti è considerato in tutto il mondo come uno dei più grandi
pensatori e maestri religiosi di tutti i tempi. Egli non teorizzò nessuna
filosofia o religione, parlò piuttosto di cose che riguardano tutti noi nella
nostra vita quotidiana, dei problemi del vivere in una moderna società
con tutta la sua violenza e corruzione, della ricerca individuale di
sicurezza e felicità e della necessità per gli esseri umani di liberarsi dal
peso interiore della paura, della rabbia, delle offese, del dolore e così
via. Egli chiarì con grande precisione il sottile lavorìo della mente
umana e sottolineò la necessità che nella nostra vita quotidiana si
realizzi una profonda qualità meditativa e religiosa.
Krishnamurti non apparteneva a nessuna religione, setta o nazione e
non era schierato con nessuna scuola di pensiero politico o ideologico;
sosteneva che proprio questi sono i fattori che dividono gli esseri umani
portando conflitto e guerra. Egli ricordava continuamente che siamo
tutti esseri umani e non indù, musulmani o cristiani, che non siamo
diversi dal resto dell’umanità.
Raccomandava di camminare con leggerezza su questa terra, senza
distruggere noi stessi e l’ambiente; comunicava a tutti un profondo
senso di rispetto per la natura e tutto il creato.
I suoi insegnamenti trascendono tutti i limiti creati dall’uomo e dai
credi religiosi, dai sentimenti nazionalistici e dalle posizioni settarie e,
allo stesso tempo, danno un nuovo significato e una nuova direzione
alla ricerca umana della verità o di Dio. I suoi insegnamenti, quindi,
non solo si addicono all’epoca moderna ma sono universali e senza
tempo.
Krishnamurti non parlava da guru ma da amico e i suoi discorsi e
discussioni non erano basati su una conoscenza acquisita dai libri,
ma su una profonda visione della mente umana e di ciò che è sacro.
Il risultato è che egli comunicava sempre un senso di freschezza e
precisione, nonostante il suo messaggio rimanesse immutato negli anni.
Quando si rivolgeva ad un grande pubblico, ciascuno sentiva che
Krishnamurti stava parlando a lui personalmente, riferendosi al suo
problema particolare. Negli incontri privati era un maestro compas-
sionevole che teneva per mano l’uomo o la donna che andavano
da lui pieni di dolore e li aiutava a guarire attraverso la comprensione
di se stessi. Studiosi religiosi e “sannyasis” sentirono che le sue parole
gettavano una luce nuova sui concetti tradizionali.
Krishnamurti raccolse la sfida di filosofi e scienziati moderni proceden-
do con loro passo per passo, discutendo le loro teorie e mostrando loro
i limiti di quelle teorie. Con i bambini delle scuole da lui fondate era
serio ma anche giocoso, risvegliando le loro sensibili menti al vasto
campo della vita.
Krishnamurti ha lasciato una grande quantità di letteratura, in forma
di discorsi pubblici, risposte a domande, scritti, discussioni con
insegnanti e studenti, con personalità della scienza e della religione,
conversazioni private, interviste radiofoniche e televisive, lettere e
così via. Molto di questo materiale è stato tradotto in libri e molto altro
rimane ancora sotto forma di audio e video. Il modo migliore per capire
i suoi insegnamenti è di rivolgersi direttamente a questi piuttosto che
affidarsi a commentatori e interpreti.
(Dal sito www.kfoundation.org – pag. who-was-he )
Traduzione a cura del Comitato italiano
per la Fondazione Krishnamurti
o.f.